martedì, dicembre 25, 2007

Dugonghi ed elezioni politiche

Ko Libong e' un isola che si e' ancora salvata dalla piaga del turismo di massa. Le verdi colline coprono tutta la superficie e sui 15 km di lunghezza si contano solo tre resort molto basic. Questo e' ancora un territorio in mano alla popolazione locale musulmana, abili pescatori che stanno cercando uno sviluppo eco compatibile grazie anche al governo ed alle autorita' internazionali.
L'isola, oltre ad essere una meta degli uccelli in migrazione dalle zone fredde, e' l'habitat ideale per i Dugonghi. Una parte dell'isola ha fondali ricchi di ruppia, di cui i solo 60 esemplari rimasti ne sono ghiotti.
Partecipiamo ad un'escursione con la speranza di poterli vedere, insieme ad una coppia di italiani che hanno un figlio, nato 10 giorni prima di italiani, e che stanno facendo un giro della Thailandia di 2 mesi.
La speranza rimane vana, e per fortuna, sono cosi' pochi perche' disturbarli?
Il giro introno all'isola ci regala spiagge deserte e splendide secche sabbiose che si propagano da una vegetazione fitta ed inesplorabile. Ko Libong e' l' isola piu' intatta della Thailandia, il mare non e' cristallino, ma il solo rumore che si sente e' quello di un silenzio rotto dal frastuono della natura.


Un giorno capita che per recupare dei soldi, pianifico un viaggetto a Trang. Mi sveglio all'alba e con il motorino attraverso l'isola fino al porto. Ho l'opportunita' di vedere i villaggi in un giorno di festa musulmana svegliarsi con calma, vestirsi bene e fare le vasche con il motorino per i 7 km dell'unica strada che attraversa l'isola. Oggi oltre ad essere un giorno di festa e' anche giorno di elezioni per il nuovo governo che dovra' insediarsi dopo il colpo di stato avvenuto 15 mesi fa.
L'elezioni si svolgono, vince il PPP, il partito di Taksin, quello mandato in esilio in Inghilterra con il colpo di stato. Il PPP, vince le elezioni, ma non ha la maggioranza per governare e non piace ne al Re, ne ai Militari, ne al Partito Democratico Thailandese che non vuole fare alleanze con loro e denuncia brogli elettorali. Il re appoggerà il colpo di stato a taralluci e vino dei militari e mettera' al governo chi vuole lui fino alle prossime lezioni libere.........

Buon Natale da Magenta, Barbara e Roberto

Ko Lipe, 25 dicembre 2007

24 ore di viaggio

Partiamo da Chiang Mai alle 16.30 con una valigia di 20 kg in piu' piena di shopping.
Il nostro treno e' un espresso e la nostra carrozza e' di prima classe, essendo la prima volta abbiamo optato per il meglio.....
Ci facciamo strada nel corridoio e solo grazie all'aiuto del personale di bordo riusciamo con fatica a far entrare le nostre valigie nello scompartimento. Le poltrone sono molto comode e la pulizia non e' ne piu' ne meno di un treno italiano, mentre l'aria condizionata ci permette di sopportare il sole cocente del tramonto che sbatte sul nostro finestrino. Alle 19.00 viene servita la cena direttamente sulle nostre poltrone ed indenni la superiamo senza far cadere zuppe cocenti e condimenti piccanti su Magenta, super eccitata di poter dormire in treno.
Alle 20.00 l'addetto alla carrozza, gentilmente trasforma le nostre poltrone in un letto a castello, e si cominciano a far strada qualche scarafaggio che ci terra compagnia per la notte. Magenta crolla in un piacevole e profondo sonno.
Superiamo la notte indenne, ci svegliamo alle 04.45 ed alle 06.00 scendiamo alla stazione di Don Muang con solo 25 minuti di ritardo.
L'aeroporto e' dall'altro lato della strada, dopo aver trovato chiuso un passaggio pedonale optiamo per un taxi che in 5 minuti ci porta alle partenze nazionali. Don Muang e' il vecchio aeroporto di Bangkok, ed ha tutta l'aria, dopo momenti di gloria, di vivere in un lento declinio.
Le sale di attesa sono enormi e vuote e sul cartellone si contano non piu' di 40 voli giornalieri.
Alle 9.10 prendiamo il nostro volo per Trang con la Nok Air, ribatezzato Aereo Qua Qua da Magenta.
Arrivati a Trang, prima andiamo a prenotare il treno da Hat Yai per Bangkok (questa volta solo seconda classe, la prima tutta piena, ma non e' che ci sia differenza) e poi prendiamo uno strapieno pulmino che ci porta in 45 minuti ad Hat Yao (il porto di Trang). Saltiamo su una long tail boat e con un motorino e la popolazione locale raggiungiamo il porto di Ko Libong attraverso un fiordo rigoglioso di mangrovie.
Il porto di Ko Libong ha il suo fascino, per via delle case traballanti e dotate di satellite, e per la popolazione che sembra ancora vergine al contatto con i turisti. Gli uomini sembrano divertiti dei nostri bagagli, mentre con le donne e' difficile incrociare lo sguardo (siamo in zona musulmana e si vede). Il nostro viaggio termina solo dopo 7 interminabili chilometri su una strada sterrata che attraversa l'isola. Arriviamo un po' stanchi ma ne e' valsa veramente la pena.......

Ko Libong, 18 dicembre 2007

giovedì, dicembre 13, 2007

Alla ricerca del Panda


Questo e' un esempio di come non bisogna dare troppo retta alle guide.
La giornata allo zoo di Chiang Mai e' stata piacevole e divertente Magenta ha avuto la possibilita' di dare da mangiare alle giraffe, incontrare le tigri, l'orangu tang, coccodrilli, varani, pinguini e naturalmente una meravigliosa coppia di Panda. Da segnalare una sezione completa dedicata agli uccelli del Paradiso compreso quello gigante.
Lo zoo e' ben strutturato ed ha in costruzione un grande acquario, i visitatori sono quasi esclusivamemte thailandesi, ma si spera che la monorotaia che a giorni inaugurera eliminera' il traffico. Ebbene si, se gli italiani non possono far a meno delle macchine i thailandesi sono pure peggio, ed addirittura girano lo zoo in macchina e motorino. Quindi piu' che avere paura di essere mangiati da un coccodrillo abbiamo temuto per la nostra incolumita' al passaggio dei SUV!

Chiang Mai, 12 dicembre 2007

mercoledì, dicembre 12, 2007

Tour n. 6

I ragazzi della scuola media fanno lezione sotto un bersot con lunghi tavoli di legno, quando il nostro autobus passa di fronte ad un complesso scolastico in stile USA con campi di calcio ed annesso Parco. L'autobus, con a bordo i sottoscritti, 2 australiane, 2 inglesi, 3 ebrei, 2 spagnoli ed una coppia belga-spagnola con annessa bmbina coeatanea di Magenta, svivola tra le stade della periferia di Chiang Mai prima di prendere una veloce superstrada che ci porta in 40 minuti verso il nord. Le buche del sentiero sterrato ci svegliano dal torpore del sonnelino post sveglia all'alba per rispettare l'orario di partenza del tour. Scendiamo dal nostro bus e ci troviamo in range con Elefanti e musica Conutry America, il tempo di familiarizzare con l'elefanto piccolo a cui diamo delle piccole banane e comincia lo spettacolo.
Tra prove di forza, saluti, tiri di pallone, sezioni di pittura e circenzerie varie gli elefanti si guadagnano la giornata salvandosi da un destino che sarebbe o l'estinzione oppure lavori forzati nella giungla.

Subito dopo la fine dello show siamo pronti per salire sul nostro carretto di buoi che pian piano sale per la collina tra i villaggi dei hmong.

Alla fine del percorso scendiamo nel classico tunnel con bancarelle di souvenir impossibili da evitare, ma con piacere perche' gli ogetti in vendita sono degli ottimi esempi di artgianato locale. Alla fine dell tunnel, ecco ad attenderci il nostro elefante, ci accomodiamo sopra e pian piano ci inoltriamo nella frescura della giugla accodandoci alla carovana. Il nostro cammino e' accompagnato da un elefante che segue la mamma nel suo percorso. Devo dire che le discese e salite sono impervie, ma l'elefante le affronta con grande tranquillita', mentre il suo guidatore gli da' i giusto ordini, ma ad un certo punto decide di entrare nel fiume a sguazzara un attimo prima di farci scendere.
Di corsa al ristorante sul fiume compreso nel prezzo, non appena finito la nostra guida con il nome d'arte Hair ci richiama all'ordine e ci annuncia che e' ora del bamboo rafting. Capitiamo con l'altra coppia con prole e scoprimao che la bimba si chiama Zazie, ha 2 anni e 9 mesi, l'anno scorso sono stati nella Guiana Francese, lui fa il fotografo e lei l'educatrice, e la bambina dopo che il cuccio gli e' caduto ad Ayuttaya non la voluto piu' usare, MIRACOLO!
Il percorso sul placido fiume e' decisamente piacevole e rilassante, un attimo di break dalla calura e dal tour organizzato. Magenta e Zazie familiarizzano e noi scambiamo due chiacchiere cercando di non far cadere le bimbe in acqua.


Subito sull'autobus e dopo 45 minuti di autobus ci addentriamo nel Parco di Chiang Dao dove c'e' una piccola comunita' di donne dal collo lungo. Il tempo di alcune foto e di un piccolo giro tra i loro manuffati e sciarpette e giu' verso la via del ritorno passando per la nursery delle orchidee.
La giornata e' stata molto ricca e divertente per Margenta, ma anche per noi adulti. A volte pero' ci sembrato di essere tutti dei fenomeni da baraccone compresi gli elefanti, i buoi e le donne dal collo lungo.


Chang Mai, 12 dicembre 2007




lunedì, dicembre 10, 2007

Doi Suthep e Sunday Market



Il nostro intuito ci fa andare oltre la Lonely Planet e decidiamo di andare a Doi Suthep.
Prendiamo il solito sawtheng e dopo la classica contrattazione sul prezzo comincia la salita di quindici chilometri su per la montagna che sovrasta Chiang Mai.

La folla di popolazione in pellegrinaggio e' immensa, ma ordinata ed educata. Dopo che un comodo ascensore ci fa evitare i trecento gradini, ci troviamo immersi in questo wat ricco di suggestione e sede del centro di meditazione. Ordiantamente, ci infiamo nella fila circolare attorno allo stupa prima di accendere le candele votive ed i nostri incensi. I templi che circondano lo stupa, sono molto belli ed immersi in giardini dove le orchidee sono erbe infestanti.

Il nostro pellegrinare vien interroto dalle classiche foto di rito di Magenta..............


Dopo la discesa a valle ci ricordiamo che oggi e' giorno di Sunday Market. Se il Week End Market di Bangkok ci era sembrato il massimo, questo supera qualsiasi immaginazione.
Chiang Mai ha diversi mercati tutti i giorni e confida in questo il miglior rapporto qualita'-prezzo. La bellezza sta nella diversita' dei prodotti in vendita e nell' elevata qualita'. Abiti, borse, scarpe, oggetti sono si tipicamente thai, ma si mescolano con il design moderno e le tradizioni delle etnie delle montagne. Diamo libero sfogo sapendo che questa e' una occasione unica ed alla fine abbiamo speso poche decine di euro....
Chiang Mai, 9 dicembre 2007


L'arrivo a Chiang Mai


La bilancia del ceck-in dell'Asia Air segna 23,8 Kg, un bel guadagno rispetto all'anno precedente dove avevamo toccato quota 31. Il nostro volo per Chiang Mai parte con circa 40 minuti di ritardo dopo il provante Milano-Bangkok, Magenta e' cosi' stanca che lo passa tutto nel sonno...
Dopo l'atterraggio ci dirigiamo verso il nostro albergo con un comodo taxi, dove ci attende una piacevole camera dove finalmente porre la nostra base per una settimana.
Ad una prima impressione Chiang Mai, e' meno turistica di quello che ci aspettavamo, o meglio c'e' un turismo principalmente thai grazie ai suoi 150 templi in pochi chilometri quadrati.
Dalla nostra finestra si vede un wat (tempio) ci informiamo ed e' il Wat Cheli Wang, con un'antchissimo stupa per il quale l'UNESCO dopo aver stanziato i soldi non ha saputo come restaurarlo, e dove fino a qualche hanno fa era presente il famoso Budda di smeraldo ora a Bangkok nel Wat Phra Kaeao. Questo tempio e' anche sede dell'Universita' dei Monaci Buddisti. In men che non si dica siamo a ringraziare il fato del nostro fortunato viaggio. Scrivamo i nostri nomi sulle candele e le accendiamo al Buddha Disteso.

Chiang Mai, 7 dicembre 2007

giovedì, dicembre 06, 2007

5 dicembre 2007

La pianificazione di questo viaggio è stata preceduta dall'impulsiva decisione di cambiare emisfero come a rinnegare un'attrazione magnetica verso la Thailandia e la cultura asiatica.
Quando il nostro volo di linea per Cancun è stato annullato, era troppo tardi per trovarne un'altro ad un prezzo ragionevole, ma il destino ha voluto che ci fosse posto su un volo per Bangkok a prezzi ragionevoli......
Il caso ci riporta in Thailandia dove esploreremo le zone di confine nel nord a contatto con Laos e Birmania, e a sud al confine con la Malesia. Quest'anno meno tappe, ma più tempo per esplorare le aree in cui sosteremo, perché il viaggio per diventare conoscenza ha bisogno di tempo.
Oggi il re della Thailandia compie ottanta anni, grandi festeggiamenti coinvolgeranno la popolazione che ne è fortemente dedita. Questo sovrano aperto agli investitori stranieri e filantropo con la sua popolazione, fa il bello e cattivo tempo passando per colpi di stato a tarallucci e vino!
Godetevi questo esempio di comunicazione politica in occasione dei suoi 60 anni di regno!

Milano, 5 dicembre 2007