domenica, gennaio 27, 2008

27 ore di viaggio

Ci svegliamo alle 6 del mattino e cerchiamo in silenzio di far stare le nostre cose nelle valigie, stando attenti a non svegliare Magenta. L'impresa è più ardua del previsto e lasciamo il nostro bungalow di corsa, senza fare colazione e con Magenta ancora nel cuore del sonno. Sono le 8.10 quando prendiamo una long tail che ci porterà alla nostra speed boat, comincia il nostro viaggio per Bangkok....
L'imbarcazione si riempe di famiglie assonnate e di viaggiatori zaino in spalla, più che essere umani delle bestie. La barca parte e con la sua forte velocità in pochi minuti lascia Ko Lipe alle proprie spalle e si dirige verso Ko Tarutao dove si fermerà per una sosta. Ko Tarutao e le isole circostanti sono molto belle, peccato non esserci stati, ma, mai dire mai!
Dopo un'ora e mezza arriviamo al porto di Pak Bara che si trova su una laguna dal fondo bassissimo, dove i pescatori camminano alla ricerca di molluschi.
Il porto piccolissimo presenta un grande traffico di barche, parcheggiamo in sesta fila ed in maniera rocambolesca le nostre valigie e Magenta passano di man in mano fino a raggiungere la banchina, purtroppo il nostro trolley perde una ruota....
Il sole è molto forte e ci accaparriamo un biglietto per Hat Yai. Il nostro pulmino a 9 posti ha l'aria condizionata che non funziona, ma è il male minore! Comincia un'ora e mezza di terrore in cui ci caghiamo letteralmente a dosso!! Ebbene si, la cosa più pericolosa che ci può esssere in Thailandia è il guidatore di minivan del sud. Un Californiano che vive in questa zona da 5 anni ci racconta che questo guidatore è mediamente spericolato, la cosa non ci conforta!
Arriviamo a Hat Yai, e subito ci pentiamo di non aver pianificato una notte qui. La città non è bella, ma brulica di una attività mercantile verace che ci intriga.
Decidiamo di non farci tentare e trascorriamo qualche ora rilassata prima di prendere il nostro treno. Arriviamo al binario alle 16.00, ed abbiamo mezz'ora per sistemare i nostri bagagli troppo grandi per lo spazio preposto. La seconda classe costa un terzo della prima, è più pulita (passano a pulire ogni 30 minuti), si dorme nel senso di marcia del treno e nel pre-dormita si può condividere il viaggio con il resto del vagone.
Un'ottima scelta secondo il principio Thai: meno spendi è più hai.
La cena viene servita direttamente nei nostri posti a sedere e questa volta abbiamo anche un tavolino ad hoc montato dall'addetto, che ci permette di rifocillarci con calma.
Quando finiamo di mangiare, la maggior parte del treno dorme sogni tranquilli e decidiamo di farci preparare il nostro letto. Questo è il momento preferito di Magenta, non vede l'ora che il signore trasformi le nostre sedute in un fantastico letto a castello. I suoi occhi brillano di gioia e comincia a saltellare su e giu!
Ci svegliamo ad uno scambio binari rumoroso e poltriamo nei nostri letti con vista sulle risaie che da Hua Hin, residenza estiva del re, ci accompagneranno fino a Bangkok. Il signore chiude i nostri letti e prepara i posti per la colazione, tra il via vai di mamme thai che raggiungono il bagno per un make-up perfetto.

Il treno viaggia con qualche ora di ritardo, e nonostante diverse ore di viaggio alle nostre spalle il clima è rilassato ed il tempo residuo trascorre tra scambio di cibo e letture di Ratatouille in thailandese-inglese.
La stazione di Bangkok è più piccola del previsto e presenta una hall Neoclassica dove un tappeto umano aspetta la partenza del proprio treno. Con grande difficoltà prendiamo un taxi disposto ad attivare il tassametro e finalmente raggiungiamo il nostro albergo all'ombra dello State Tower e a due passi dal fiume.

Milano, 27 gennaio 2008